Whaaat?
Cos’è Lumen
Laboratorio Urbano Mensola
LUMEN vuole essere un polo attrattivo per associazioni e realtà del territorio e un incubatore di dinamiche economiche autonome e sostenibili. Grazie alla partecipazione attiva di numerose realtà del terzo settore, di associazioni culturali e di soggetti privati attenti al social business, LUMEN si candida a essere una realtà innovativa capace di conciliare responsabilizzazione e partecipazione civica, formazione personale e professionale e rispetto dell’ambiente e della comunità a cui afferisce.
Prima & Dopo
POLO
ATTRATTIVO
LUMEN può essere la sede fisica, giuridica e simbolica definita di tutte le realtà aderenti al progetto. Il rapporto sinergico con lo spazio e con gli altri partner permette loro di allargare la propria base associativa, abbattere i costi di gestione e di consulenza ricorrendo alle professionalità presenti, radicarsi in maniera più profonda sul territorio. LUMEN, da parte sua, riceve linfa vitale dall’attività quotidiana dei vari soggetti; si presenta quindi come struttura policentrica, dotata al tempo stesso di un’identità propria e superiore alla somma delle sue parti.
SOCIALITÀ
INCLUSIVA
Gli abitanti del quartiere, a partire dalle generazioni e dalle categorie sociali più fragili, hanno accesso a un luogo dove sviluppare una socialità orizzontale e scambiarsi competenze pratiche e teoriche. Dai corsi di formazioni professionali agli orti sociali, LUMEN rende i cittadini parte attiva e propositiva della riqualificazione dello spazio. Sono previsti corsi e workshop di formazione che spaziano dalla permacultura al design thinking, dalla falegnameria al benessere della persona, passando per produzione musicale e gestione giuridica ed economica per il terzo settore.
INCUBATORE
DI DINAMICHE
Lumen è un punto di riferimento per la sperimentazione di progetti innovativi, per la condivisione di saperi, per l’avvio e lo sviluppo di nuove pratiche civiche. Presupposto imprescindibile è la piena sostenibilità ecologica, sociale ed economica del progetto: a pieno regime, LUMEN dovrà riuscire a creare esternalità positive per l’ambiente e per la comunità di riferimento, raggiungendo allo stesso tempo la piena autosufficienza economica. Agire politicamente sullo spazio, intervenendo nel reale e producendo un’esternalità positiva per la città che lo ospita, Firenze.
Un lungo percorso
COS’É LUMEN?
LUMEN è lo spazio che l’Associazione di Promozione Sociale “Icchè Ci Vah Ci Vole” ha ottenuto in concessione gratuita dal Comune di Firenze, in cambio della manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana su base culturale, che riqualifica il patrimonio immobiliare comunale, crea socialità in uno spazio pubblico dismesso e ambisce a creare un nuovo polo culturale accanto al neonato Parco del Mensola.
Al momento l’Associazione ha una concessione transitoria, propedeutica a un accordo trentennale che potrà stringere con il Comune dopo la firma del nuovo Piano Operativo. L’obiettivo è costruire uno spazio capace di ospitare attività tutto il giorno tutti i giorni dell’anno, creando relazioni, valorizzando professionalità e riconoscendo il valore sociale del lavoro, della cultura e delle arti performative.
Prima di progettare uno spazio, a meno che non si voglia far atterrare un’astronave dal cielo, è giusto analizzare lo storico e il contesto in cui operare. Senza autoreferenzialità, provando a tracciare un percorso nuovo per la creazione di nuovi standard, fra cui risulta prioritaria la prossimità: un ruolo centrale in un territorio dimenticato, poco indagato e poco servito.
In questa pagina proveremo a raccontarvi l’inquadramento territoriale e la storia dell’area, le persone, le comunità e i progetti che hanno portato modifiche negli anni, per arrivare ad oggi, a quello che stiamo facendo e a quello che vorremmo fare.
Il racconto che segue è una rielaborazione del materiale estratto dalla Tesi di laurea magistrale in Progettazione dell’Architettura intitolata (COME) DISEGNARE UN PROCESSO, Architettura del racconto di un caso di innovazione sociale” (A. Camellato, 2022). Questo lavoro di ricerca indaga le possibilità dell’immagine nel supportare le capacità comunicative nel contesto dell’innovazione sociale, partendo dall’ipotesi che le possibilità di attivismo progettuale concrete, muovano da un reale accesso alle informazioni.
Questo racconto del progetto Lumen, può essere letto in continuità a molte altre attività messe in atto dall’associazione ICVCV negli anni, finalizzate a condividere quanto appreso ai fini della sua riproducibilità, per far sì che questa esperienza possa diventare un antecedente concretamente riproducibile. HOW TO (2016), RI-GENERAZIONI (2022), VADEMECUM (2023), MAKE PLACE_MAKE SENSE (2023).)
CONTESTO
PONTE A MENSOLA
Il quartiere di Ponte a Mensola è uno dei principali “vicini di casa” di Lumen ed è situato all’estremo settentrionale del parco omonimo. un quartiere residenziale con alta qualità dell’abitare; gli abitanti sono stati coinvolti in occasione del percorso partecipato TAM TAM, importanti per una prima comprensione della zona.
PARCO DEL MENSOLA
Il Parco del Mensola copre un’area di circa venti ettari tra Settignano e Rovezzano, connettendo il quartiere di Ponte a Mensola con l’area della stazione di Rovezzano.
Il parco è parte di una delle aree naturali protette
di maggior interesse naturalistico e paesaggistico della collina fiorentina.
BORGO IL GUARLONE
Il Borgo Il Guarlone è l’esito di una commissione data dal Comune alla Fond. Michelucci nel 1993, perché venissero formulate proposte concrete per risolvere le criticità dei campi rom diffusi sul territorio comunale. Il villaggio ospita circa 30 persone di una famiglia di Rom macedoni, risultati da subito disponibili al dialogo.
CASE MINIME
Il quartiere delle case minime di via Rocca Tedalda è un quartiere di edilizia residenziale pubblica, realizzato tra gli anni 50 e 60. In pessime condizioni di conservazione, fra ipotesi di demolizione e ricostruzione; al momento sono da anni in gestione a case Spa con circa 300 alloggi in ristrutturazione e 200 fermi, non coperti da finanziamento.
ARTICOLO 20
Concerne la concessione gratuita dei beni immobili di proprietà della Amministrazione i quali, in casi eccezionali, possono essere assegnati in concessione gratuita a soggetti terzi, per un progetto di interesse collettivo. Manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico del concessionario.
1300
PROPRIETÀ FAMIGLIA BRACCI
L’area si presume essere parte dei possedimenti dell’antica famiglia Bracci, originaria di Pisa e trasferitasi a Firenze a fine 1300, risulta nel libro d’oro dei Patrizi di Firenze del 1751. L’area era probabilmente un podere della poco distante Villa Bracci, con destinazione agricola come le zone circostanti.
1950
PROPRIETÀ COMUNE DI FIRENZE
L’immobile rientra nell’elenco dei Beni immobili di proprietà comunale destinati a finalità economiche, così definiti da regolamento: “gli immobili non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali della Amministrazione comunale, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione”.
1988
SERT – COOPERATIVA IL GUARLONE
La Cooperativa Il Guarlone viene fondata nel 1988 e gestisce l’area, come centro diurno, sino al 1997. È in quella fase che si ha il massimo sviluppo dell’attività del centro, indirizzato al supporto di soggetti ex tossicodipendenti (SERT). Grazie alla cooperativa si ha la realizzazione delle serre ancora presenti.
1997
CHIUSURA SERT
Dopo la chiusura del SERT e la successiva liberazione dello stabile dagli arredi, tutto viene lasciato all’abbandono terminando sia le attività di supporto alla persona, sia quelle legate a pratiche di agricoltura e allevamento: le serre e le strutture complementari, come il pozzo e l’impianto di ditribuzione delle acque, così come l’impianto elettrico (risalente al 1993) vengono abbandonate.
2010
RIOT VAN
Riot Van è stata redazione e magazine free-press cartaceo, con anche versione online. Si occupavano di distribuire a mano la rivista scegliendo luoghi specifici frequentati da giovani e universitari, passando nelle facoltà universitarie e relativi collettivi. Durante i Festival gestivano la comunicazione dei contenuti, la grafica e ulteriori contenuti multimediali.
2011
1° EDIZIONE – ICCHÈ CI VAH CI VOLE @ CARRAIA
Prima edizione del Festival Icchè ci vah ci vole, organizzato da Riot Van e NoDump al Parco della Carraia. Dopo aver ripulito e sistemato il parco all’epoca in abbandono, con anche il ripristino di parte dell’impianto idrico ed alcune panchine, organizzano una giornata in cui invitano a venire a suonare o esporre, risultato: 100 a suonare, 50 a esporre, 20 a dipingere e 2000 presenzel
2012
NO DUMP
Un gruppo di studenti del collettivo di architettura, interessati a far attività fuori dall’Università, inizia come collettivo CTRLALTCANC, per poi costituirsi come associazione culturale NoDump nel 2012. Si occupa principalmente della realizzazione di installazioni per lo spazio pubblico, utilizzando materiali di recupero, atte a generare sensibilizzazione e riattivazione.
2013
ND STUDIO
NDstudio srl è lo studio di architettura fondato nel 2013 da cinque membri dell’ass. cult. NoDump. Sviluppa progetti di Architettura e Design human-scaled basati su principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale con l’obiettivo di innescare processi di trasformazione e valorizzazione urbana e sociale.
2015
OCCUPAZIONE IL ROVO
Nel 2015 alcuni membri-abitanti del fondo comumista delle “case minime”, “armati di pale e forconi”, partono verso l’ex Sert da anni in abbandono, con l’obiettivo di occupare l’area. L’esperienza, durata circa quattro anni fino allo sgombero del 2019, viene chiamata Il Rovo e vede recupero e pulizia di parte dell’area, oltre ad attività culturali, principalmente agricole.
2015
2° EDIZIONE – ICCHÈ CI VAH CI VOLE @ CARRAIA
Il Festival vede l’intreccio di musica, performance anche itineranti, mercatini di autoproduzioni e laboratori. Nei mesi successivi ICVCV realizzerà How To, la guida open source per realizzare eventi a Firenze che spiega rapporti con le Istituzioni, norme igieniche, sicurezza e somministrazione di bevande, allacci di corrente, limitazioni sui decibel e molto altro.
2016
3° EDIZIONE – ICCHÈ CI VAH CI VOLE @ VILLA FAVARD
La terza edizione di Icchè ci vah ci vole si sposta a Villa Favard. È occasione dei primi contatti con l’Amministrazione Comunale e ricezione del primo importante finanziamento. Sempre mantenendo la grande varietà di attività culturali, il Festival continua ad ingrandirsi.
2017
A.P.S. ICCHÈ CI VAH CI VOLE
L’associazione di promozione sociale Icchè ci vah ci vole viene fondata nel 2017, riunendo le esperienze provenienti dalle associazioni Riot Van, No Dump e Progeas Family. Organizza e gestisce attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato.
2017
4° EDIZIONE – ICCHÈ CI VAH CI VOLE @ VILLA FAVARD
Anche la quarta edizione del Festival si svolge a Villa Favard. Come nei precedenti, le strutture sono realizzate in autocostruzione dai numerosi volontari dell’associazione, in quest’occasione vengono anche progettate dagli stessi con il supporto di NDstudio.
2018
COPULA MUNDI @ VILLA FAVARD
È con l’edizione del 2018, a seguito dalla fondazione dell’APS-ETS ICVCV che il Festival cambia nome in Copula Mundi, sarà anche l’ultima edizione svolta a Villa Favard. Il palco principale viene chiuso a ridosso dell’inizio, il meteo come quasi sempre durante i Festival non è favorevole, ma grazie ai soci esperti d’imprevisti, sarà come al solito un gran successo.
2019
COPULA MUNDI @ PARCO DELLE CASCINE
Il Copula Mundi 2019 si sposta nella parte iniziale del “Prato del quercione”, al Parco delle Cascine. La Q2Arena, area e struttura dedicata alle attività culturali, è realizzata in collaborazione al Festival Lattex Plus che
la utilizzerà in seguito. Si ha anche la presenza di un’area esterna all’arena, dedicata ai Mondiali antirazzisti organizzati dall’associazione sportiva UISP.
2020
COVID – NUOVE PROSPETTIVE
il Direttivo di ICVCV inizia a ragionare sull’ipotesi di attivare un nuovo progetto che potesse dare la possibilità di trasformale la straordinarietà in quotidianità; la fase di indagine si attiva nello stesso momento in cui il mondo si scontra con lo scoppio del Covid-19, momento tanto di isolamento quanto di tempistiche potenti di libere riflessioni per le soggettività più disparate.
2021
ANNO ZERO
A causa delle restrizioni anticontagio sono moltissimi gli spazi pubblici o di pubblica fruizione a venire interdetti, fatto che provoca un buco di bilancio per il Comune di Firenze e molti dei beni in alienazione di sua proprietà, in quel momento chiusi, iniziano a perdere di valore. Nella ricerca di un progetto che potesse ospitare una qualche continuità, anche l’elenco dei beni in alienazione era un qualcosa a cui l’associazione stava guardando, rinvenendo inoltre l’esistenza dell’Articolo 20 del regolamento sui Beni Immobili del Comune. L’articolo, datato 2017, esprimeva la possibilità che in casi eccezionali, i beni immobili di proprietà dell’Amministrazione Comunale appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, potessero essere assegnati in concessione gratuita a soggetti terzi sulla base di un progetto che evidenziasse utilità per la collettività. I progetti dovevano poi essere istruiti positivamente dalla Direzione competente e dichiarati d’interesse dalla Giunta comunale con apposito procedimento deliberativo, proposto dalla stessa.
Parallelamente alla ricerca, l’associazione si trovava ad intessere contatti con il Quartiere 2, in quanto, Covid permettendo, l’edizione 2020 del Festival, si sarebbe tenuta al Parco del Mensola. È così che grazie al suggerimento del Presidente del Q2, M. P., ci fu la scoperta dello spazio di via del Guarlone 25; si trattava di fatto del prosieguo del sistema Mensola, sottratto alla riqualificazione avvenuta nel Parco in quanto costituente nodo d’interesse sociale bisognoso di maggior attenzione essendo potenziale cerniera tra il quartiere benestante di Ponte a Mensola, posto a Nord del Parco, e la zona sottostante conflittuale.
Lo spazio in questione inizia a palesarsi come l’occasione congeniale alla realizzazione del progetto dell’associazione; comincia qui la fase di dialogo sul piano politico che vede dapprima lo svolgersi di ben otto tavole rotonde per la verifica dell’ipotesi con gli assessorati competenti, quali Patrimonio non abitativo (A. M.), Urbanistica e Verde (C. d. R.) e Politiche Giovanili (C. G.). Ne scaturisce l’ipotesi di una concessione trentennale ad uso gratuito, al temine della quale la restituzione dell’area, con un plusvalore sulla valutazione iniziale. Il tutto sarebbe avvenuto per assegnazione diretta all’associazione, ossia senza passare da bando, fatto anche giustificato dallo storico decennale di attività che l’associazione, anzi l’associazione di associazioni ICVCV, poteva vantare sul territorio fiorentino. Il fatto avrebbe costituito un unicum nazionale.
SI PARTE
Tra Settignano e Rovezzano, nel cuore del Parco del Mensola di Firenze, nasce a Giugno un nuovo polo di sperimentazione culturale per progetti innovativi e di comunità.
Lo spazio, di proprietà pubblica, è affidato a titolo gratuito ad un’associazione del territorio, l’APS Icchè Ci Vah Ci vole, sulla base di un progetto di riqualificazione e rigenerazione culturale.
Sono recuperati 400 mq di immobile e 4.000 mq di verde, comprese 4 serre da 3.000 mq, in precedenza abbandonati, con la pratica della autocostruzione basata su criteri etici e di economicità.
LUMEN è un progetto di riqualificazione culturale di uno stabile e terreno pubblico basato sull’autorecupero e la partecipazione.
Un percorso partecipato con la comunità locale, chiamato TAM TAM, è stato svolto nel giugno 2021 per co-progettare le funzioni dello spazio. Questa iniziativa si collega ai progetti Firenze Prossima e Firenze Respira del Comune di Firenze, trasformando LUMEN in un polo di monitoraggio e partecipazione cittadina.
Per consentire l’accesso agli associati e ai cittadini, sono state realizzate strutture funzionali utilizzando materiali riciclati, con un focus sull’architettura temporanea e la sostenibilità ambientale. Queste includono un “Tazebao” per la sicurezza dell’edificio e altre opere come il ripristino delle serre, la pulizia delle aree verdi e la creazione di un accesso ciclo-pedonale. Sono stati installati totem per divulgare le attività culturali estive e strutture flessibili come sedute e arredi per un piccolo anfiteatro. Queste attrezzature sosterranno le attività partecipate estive, seguite da un report che orienterà le future iniziative. Il progetto include anche un piccolo bar e una piccola area ristoro.
2022
PRIMO ANNO – sustain.ABILITY
Siamo atterrati su un pianeta inesplorato. L’abbiamo osservato; l’abbiamo lavorato; l’abbiamo ricostruito. Adesso vogliamo scoprirne i territori più nascosti: quelli che ancora non esistono, che dovremo immaginare insieme.
Vediamo nella diversità un’enorme opportunità di crescita. I soci e le associazioni di LUMEN provengono dai mondi più disparati: è questa la più grande ricchezza del nostro spazio. Come gli alberi di una foresta, i nostri partner sono indipendenti ma interconnessi: scambiandoci informazioni e capacità troviamo tutti una fonte a cui attingere per crescere più rigogliosi. Lo scambio di saperi può migliorare il nostro benessere e lo spazio che viviamo. Verso le persone e i luoghi che ci circondano abbiamo una responsabilità ecologica, economica e sociale. Per questo parliamo di sustain-ability: vogliamo produrre un cambiamento positivo nell’ambiente e in noi stessi. Sostenibilità per noi significa anche “sostenere le abilità”: responsabilizzare noi stessi e gli altri a un uso consapevole degli spazi e alla condivisione delle competenze. LUMEN vuole essere un hub formativo capace di internazionalizzare in maniera orizzontale professionalità trasversali. Sviluppare le competenze del territorio, diffonderne di nuove e favorire un virtuoso dialogo tra associazioni, partner, istituzioni e territorio. Allo stesso modo attività online e offline si conciliano per favorire una fruizione dello spazio digitale e analogica, così da rendere LUMEN un luogo fisico dove si scambiano anche beni intangibili come saperi, buone pratiche e relazioni.
Uno spazio di socialità inclusiva. Gli abitanti del quartiere, a partire dalle generazioni e dalle categorie sociali più fragili, hanno accesso a un luogo dove sviluppare una socialità orizzontale e scambiarsi competenze pratiche e teoriche. Dai corsi di formazione professionali agli orti sociali, LUMEN rende i cittadini parte attiva e propositiva della riqualificazione dello spazio. Un incubatore di dinamiche economiche autonome e sostenibili Lumen è un punto di riferimento per la sperimentazione di progetti innovativi, per la condivisione di saperi, per l’avvio e lo sviluppo di nuove pratiche civiche. Presupposto imprescindibile è la piena sostenibilità ecologica, sociale ed economica del progetto: a pieno regime, LUMEN dovrà riuscire a creare esternalità positive per l’ambiente e per la comunità di riferimento, raggiungendo allo stesso tempo la piena autosufficienza economica.
Vademecum
Vuoi realizzare attività a LUMEN?
Scopri come candidare il tuo progetto e costruire con noi uno spazio di partecipazione civica e culturale.
Il vademecum ha l’obiettivo di facilitare la partecipazione al progetto LUMEN di realtà esterne all’organizzazione Icchè Ci Va Ci Vole (ICVCV), ente del terzo settore ideatore e gestore del progetto, per garantire fertilizzazione, condivisione e scambio tra pratiche e know how eterogenei: si tratta di un’azione fondamentale per la crescita di LUMEN e delle comunità di portatori di interesse che ruota attorno al progetto. La realizzazione del vademecum è stata resa possibile grazie alla progettualità “Qualificare la partecipazione” promossa dall’APS ICVCV e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Disponibile per tutt* online!!!
Uno sguardo sul territorio
LE MINIME DI ROVEZZANO
Nel quartiere, di quello spazio che ha ripreso vita nel luglio del 2021 al di là della ferrovia, oltre via della Chimera, tutti ne hanno sentito parlare, tutti ne hanno sentito il vivido riverbero della musica, ma pochi lo frequentano. Complice la Ferrovia, ritenuta da tanti una barriera fisica e simbolica tra due parti della città.
Andare al di là, significa trovarsi nel parcheggio della stazione e sullo stradone di Via della Chimera, luogo di transito senza apparenti funzioni. In questo senso, trovare un sistema di collegamento, anche simbolico, tra le due aree potrebbe contribuire a creare, se non un avvicinamento, una riduzione della distanza percepita tra il quartiere e l’area di Lumen.
PONTE A MENSOLA
IL primo sopralluogo aperto alla cittadinanza e la presentazione del progetto LUMEN è stato vissuto dai/dalle residenti di Ponte a Mensola come una boccata di ossigeno in un periodo in cui si avverte una forte carenza di spazi da destinare alla collettività, a maggior ragione quando lo spazio è chiuso e senza funzioni da anni. La totalità delle persone intervistate si è mostrata fortemente interessata al progetto e crede fortemente in un potenziale apporto alla vita culturale e aggregativa delle zona, purché nel rispetto delle realtà esistenti. Dunque bene venga una nuova progettualità aperta a diverse aree della città, ma che arrivi per integrarsi e non per soppiantare l’esistente.
Podcast
IL GUARLONE – UNA STORIA DI CURA
Ascolta gli Audio DOC di Fabrizio Bruno ( Codesign Toscana)
RENDICONTAZIONE DEI CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI NELL’ANNO 2022
(Ex Legge 124 del 2017)
ICCHÈ CI VAH CI VOLE APS-ETS – C.F. : 94275040486
DATA DI INCASSO: 21 / 12 / 2022
SOGGETTO EROGATORE: COMUNE DI FIRENZE COD. DISP. : 0122121658351328
CAUSALE: LIQUIDAZIONE II TRANCHE PROGETTO LUMEN – BANDO FERMENTI IN COMUNECAUSALE: LIQUIDAZIONE II TRANCHE PROGETTO LUMEN – BANDO FERMENTI IN COMUNE
SOMMA INCASSATA: 40.000,00 euro
DATA DI INCASSO: 17 / 10 / 2022
SOGGETTO EROGATORE: Giunta Regionale Toscana
CAUSALE: Saldo Contributo
SOMMA INCASSATA: 748,70 euro