Città in Scena

RigenAZIONE

Città in Scena fa tappa a LUMEN: un festival per ripensare il futuro urbano a partire dagli spazi dismessi.

Giovedì 22 maggio, LUMEN ha ospitato la prima tappa dell’edizione 2025 di Città in Scena, il Festival nazionale della rigenerazione urbana promosso da ANCE, Mecenate 90 e CIDAC, con il patrocinio di In/Arch.

Nel corso della giornata sono stati presentati 19 progetti da tutta Italia capaci di restituire nuova vita a luoghi abbandonati, sottoutilizzati o privati di una funzione sociale. Dal riuso temporaneo di stazioni ferroviarie al recupero di complessi religiosi, passando per hub di comunità, spazi culturali e nuove centralità urbane, l’evento ha raccontato un Paese che sta cambiando grazie a nuove forme di collaborazione tra pubbliche amministrazioni, imprese, progettisti, Terzo Settore e comunità locali.

A rappresentare la Toscana – oltre a LUMEN – due progetti di riqualificazione di stabili fiorentini (l’ex ospedale militare San Gallo e l’ex convento di Sant’Orsola, l’importante lavoro di recupero dell’area di Mondeggi a Bagno a Ripoli, il risanamento del complesso immobiliare San Domenico a San Gimignano e la valorizzazione degli Hangar Creativi di Livorno. 

Ma le esperienze di rigenerazione urbana su base culturale presenti arrivavano davvero da tutto lo Stivale: sono stati presentati il restauro della villa Parravicini a San Giorgio su Legnano, il Parco Creatività di Modena, la riqualificazione ‘’Ex Corderia’’ a Rimini, il Consorzio Factory Grisù a Ferrara e la rigenerazione urbana nell’area della stazione di Fontivegge e del quartiere Bellocchio a Perugia. Consistente anche la presenza anche dei progetti provenienti dal Mezzogiorno: il Centro Ciro Colonna e la Santissima-Community Hub a Napoli, Fabula Laboratorio di comunità a Sant’Arpino, il progetto Mycity di Bari, Tagliatelle Stazione Ninfeo a Lecce, il museo e giardino di Pitagora a Crotone, lo spazio Civico Trame a Lamezia Terme e il progetto di rigenerazione urbana dell’ex Convitto Sant’Agostino a Mazara del Vallo.

Pratiche diverse, visioni comuni.

Nel corso della giornata si sono alternati amministratori locali, enti di ricerca, fondazioni bancarie, organizzazioni culturali e realtà associative. I progetti presentati hanno dimostrato quanto il tema della rigenerazione urbana sia centrale per ridare senso, funzione e dignità a interi pezzi di città.

I progetti raccontati coprono territori diversi per dimensione, storia e struttura urbana. Tutti i progetti hanno messo in luce le stesse sfide comuni:

  • l’urgenza di un quadro normativo più chiaro e uniforme;

  • la difficoltà di accesso a strumenti finanziari adatti a realtà miste pubblico-privato;

  • l’importanza della co-progettazione tra enti locali e cittadinanza;

  • la necessità di riconoscere i tempi dilatati delle trasformazioni sociali e l’importanza di combinarli con le esigenze dei decisori tecnici e politici. 

Un percorso in divenire: il database della rigenerazione

La tappa di Città in Scena si inserisce nel solco di un percorso già tracciato: come ha ricordato anche Dario Danti, Assessore del Comune di Firenze con deleghe a Lavoro, Università e Ricerca, Patrimonio, Partecipazione e Beni comuni – Lumen ha da tempo intrapreso un importante percorso di collaborazione con l’Amministrazione comunale, ponendosi come un punto di riferimento intergenerazionale attivo sul territorio in grado di sperimentare e promuovere nuove forme di socialità, cultura, libera espressione.  L’Amministrazione e l’APS Icché Ci Vah Ci Vole – ha ricordato l’Assessore – hanno avviato un tavolo tecnico per discutere del futuro dello spazio e di come questo potrà evolversi anche alla luce dei cambiamenti che la città si troverà ad affrontare. Un approccio evolutivo che dimostra la volontà di avviare una nuova stagione di recupero degli spazi pubblici: non a caso nel settembre 2024, LUMEN ha organizzato RigenerAZIONE, una tre giorni di confronto tra realtà che si occupano di riuso e gestione di spazi pubblici dismessi.

Da quell’esperienza è nato un database open source che raccoglie statuti, storie e pratiche di rigenerazione urbana, donato ufficialmente alla Città di Firenze lo scorso aprile per promuovere la coprogrammazione e facilitare l’accesso a informazioni spesso difficili da reperire. L’obiettivo di rendere replicabile ciò che oggi è un’eccezione passa anche dal conoscere le prassi e le diverse forme di collaborazione che sono state attivate sul territorio nazionale, a partire dalla convinzione che non esiste un modello replicabile ma possono esserci buone pratiche da condividere e imitare. Una città più giusta e accessibile passa anche da una rigenerazione culturale condivisa, che restituisce alla comunità un patrimonio pubblico altrimenti destinato all’abbandono. 

Per il vicepresidente di Ance nazionale, Stefano Betti, “questi esempi testimoniano che, quando siamo in presenza di fattiva collaborazione progettuale tra pubblico e privato, i risultati sono veramente di alto livello. Spesso però le volontà si scontrano con normative inadeguate e obsolete, dal punto di vista urbanistico, economico e fiscale. Arrivare in tempi brevi all’approvazione di una legge sulla rigenerazione urbana è una responsabilità che la politica dovrebbe assumersi di fronte a tutti i cittadini. La rigenerazione urbana è il tema guida che comprende in sé tutte le sfide delle città del futuro: qualità, connessione, green, efficienza energetica, sostenibilità, socialità”.

“I progetti presentati”, ha dichiarato Ledo Prato, Segretario generale dell’Associazione Mecenate 90, “testimoniano che le trasformazioni delle città sono generative di una migliore qualità della vita, di contesti ambientali sostenibili, di comunità coese, se costruite con la partecipazione attiva dei cittadini e una proficua collaborazione fra amministrazioni pubbliche imprese e organizzazioni non lucrative. Per questo vanno incoraggiate con risorse adeguate e norme chiare che favoriscano il governo delle transizioni che dobbiamo affrontare. Il futuro si costruisce con le città”